Siamo sempre davanti ad uno specchio immaginario, e ci valutiamo: siamo belli? Ci piacciamo? Così come sono piaccio agli altri? Cosa c’è che va o non va in me? Se fossi più magro, più alto, sarei anche più determinato?
Oppure ci poniamo un’altra serie di domande, conseguenti ai risultati del nostro agire: come mai mi sono arrabbiato così tanto? Perché non riesco a non arrabbiarmi? Perché è così facile che mi senta umiliato? Perché vivo così forte la competizione con gli altri?
Passiamo il tempo, per lo più senza neppure rendercene conto, a interrogarci su di noi.