Sono lunghi i pomeriggi quando piove; il cielo ingombro, l'aria cupa come fosse già sera costringe a tenere la luce accesa, l'umido pervadente, lo schioppettìo della legna nella stufa fa da colonna sonora; sembra che siano state dette tutte le parole.
Intorno al tavolo grande, le mani muovono rapide un coltellino per incidere le castagne, che, appressandosi l'ora della cena, finiranno su una padella bucherellata, da porre sulla stufa, per avere le caldarroste. Poi, qualcuno cominciava a raccontare...
c'era una volta, in un tempo molto molto lontano, una famiglia di ricci che viveva in un bosco di montagna, mamma riccia, papà riccio e i loro ricciottini. Accanto alla loro tana c’era un enorme albero pieno di castagne. Accadeva però che, ogni giorno, certi scoiattoli affamati si avvicinassero all’albero per sfamarsi, e così si mangiavano tanti di quei frutti. Un bel giorno, la famiglia dei ricci sentì delle lamentele provenire all’albero e tutti insieme, mamma, papà e riccetti si avvicinarono, e il papà riccio salì sull'albero da cui proveniva il lamento e vide tutte le castagne assai tristi; erano loro a lamentarsi, perché gli scoiattoli se le mangiavano un giorno dopo l'altro. Insieme, castagne e ricci, escogitarono un bel piano: papà riccio, mamma riccia, con tutti i loro piccolini si offrirono di proteggere le castagne. Quando si fossero avvicinati gli scoiattoli, le castagne si sarebbero nascoste dentro ai ricci. E così fu fatto.
Da quel giorno, gli scoiattoli si punsero e non vennero più a disturbare le castagne. Ecco perché, ancora oggi, le castagne mantengono il loro riccio per proteggersi dal nemico.
A nessuno interessava sapere come da quel giorno si sarebbero sfamati gli scoiattoli...
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